Project Description

Risparmio energetico

L’energia ciò che ci consente di vivere, lavorare, mantenere la nostra attuale civiltà e garantire il nostro continuo progresso, ma l’intera società occidentale è ostaggio dalla riduzione o difficile reperimento delle fonti energetiche convenzionali che, peraltro, sono sempre più di difficile reperimento e determinano un consistente aumento di inquinamento ed aumento della temperatura del globo per il tristemente noto “effetto serra”.
La direttiva 2009/28/CE (RES) costituisce il documento principe per l’attuazione degli obbittivi dichiarati di riduzione della cronica dipendenza europea dai combustibili fossili, il cui reperimento diviene sempre più difficoloso e costoso e determinano un rilevante un rilevante inquinamento ambientale.
In Italia, tale direttiva è stata recepita con il D.L. 03/03/2011 n. 28 con l’obbiettivo, entro il 2020, di ridurre del 20% l’emissione di gas serra, aumentare del 20% il risparmio energetico, aumentare l’uso di fonti energetiche rinnovabili del 17%, con riferimento ai rispettivi valori dell’anno 2005.

In questo scenario, l’obbiettivo previsto per il 2020 risulta alquanto difficoltoso da raggiungere, anche in conseguenza di un quadro normativo sia nazionale che regionale non adeguatamente strutturato.
La coesistenza di Norme e Leggi nazionali e regionali, spesso non adeguate e non in sintonia fra loro, a volte anche contrastanti, invece che favorire lo sviluppo delle FER, ne determinano una stagnazione con rilevante pregiudizio per gli obbiettivi previsti.
Poichè in Italia, al contrario di altri Paesi europei, le sorgenti rinnovabili tradizionali sono limitate (idroelettrico, geotermico ed eolico sono prerogativa di pochi e limitati territori) è necessario l’implementazione di sistemi energetici solari (solare termico e fotovoltaico, biomasse, ecc.) nonchè incentivare al massimo il risparmio energetico.
Infatti se risulta difficile incrementare la produzione energetica da Fonti Rinnovabili propriamente dette, risulta più semplice ridurre il consumo energetico complessivo affinchè la proporzione fra energia da fonti fossili ed energia da FER venga fortemente riequilibrata.
Allo scopo concorrono al raggiungimento degli obbiettivi, secondo la normativa, anche i contributi derivanti dall’impiego di “pompe di calore” cui parte dell’energia è assimilitata a fonte rinnovabile e sistemi di “cogenerazione e trigenerazione ad alto rendimento” che consentono migliori rendimenti energetici in luogo della produzione separata delle diversi forme di energia (termica, elettrica e frigorifera).
Si osservi che ciò, peraltro coincide con corrispondenti risparmi economici per cittadini, famiglie ed imprese considerando il rilevante e sempre crescente costo dei combustibili tradizionali.
Inoltre, il vantaggio di disporre di edifici a basso consumo energetico e/o a “consumo quasi zero” incrementa il valore dello stesso patrimonio edilizio, la cui evidenziazione avviene mediante la “certificazione energetica” prevista dalle vigenti normative.
Lo studio Tecnoterm è impegnato, fin dalle sue origini, oltre 30 anni fa, sul fronte del risparmio energetico e delle energie rinnovabili.
Molteplici sono i progetti e le soluzioni per la corretta gestione dell’energia nell’ambito dell’edilizia e dell’impiantistica civile ed industriale.
Fra i primi ad applicare le nuove teconlogie in materia, lo studio Tecnoterm vanta una pluriennale esperienza nel dimensionamento della coibentazione termoacustica degli edifici, la progettazione di impianti a pompa di calore, fotovoltaici, solari termici, geotermici, nonchè nel settore del teleriscaldamento, della coogenerazione e trigenerazione.

I tecnici dello studio Tecnoterm sono accreditati per redigere ATTESTATI DI PRESTAZIONE ENERGETICA (APE) sia a livello nazionale che in conformità alle norme regionali per tutte le Regioni Italiane che dipongono della propria normativa (Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Liguria).
Lo Studio di progettazione Tecnoterm, inoltre è particolarmente specializzato nel settore energetico ed è in grado di fornirti tutti i servizi, progettazioni e consulenze necessarie PER ACCEDERE AGLI INCENTIVI PUBBLICI e per consigliarti sulle forme migliori al fine di risparmiare e guadagnare con l’energia alternativa.

Produrre energia attraverso le fonti fossili usate tradizionalmente ha notevoli impatti sull’ambiente: ad esempio l’utilizzo di gasolio e olio combustibile, ricchi di zolfo, genera biossido di zolfo (o anidride solforosa), altamente inquinante; qualsiasi combustione inefficiente, anche di benzina, provoca la formazione di ossido di carbonio (CO2).
Del tutto diversi gli effetti dell’impiego di fonti rinnovabili:

  • Energia fotovoltaica: in fase di esercizio l’impatto di un impianto si limita all’occupazione di superficie, il che lo rende particolarmente adatto all’ambiente urbano per produrre energia elettrica in modo diffuso e localizzato.
  • Energia solare per usi termici: relativamente poco costosa è idonea alla produzione di acqua calda per uso idrico sanitario e come integrazione al riscaldamento negli impianti funzionanti a bassa temperatura. In fase di esercizio l’impatto di un impianto si limita all’occupazione di superficie, come per gli impianti fotovoltaici, ma con la necessità di minore superficie.
  • Energia da biomassa: poiché la quantità di anidride carbonica rilasciata durante la decomposizione è sempre equivalente a quella assorbita durante la crescita della biomassa stessa, non si ha alcun contributo netto all’aumento del livello di CO2 nell’atmosfera e nessun contributo all’effetto serra
  • Energia eolica: l’impatto di un parco eolico dipende da fattori come occupazione del territorio, variazione del paesaggio, emissioni acustiche, interferenze elettromagnetiche, disturbo della fauna.
    In realtà, l’occupazione del suolo di fatto non esclude gli altri usi del territorio, perché solo l’1-2% del terreno occupato dalla wind farm è materialmente indisponibile per l’esistenza stessa delle macchine. Inoltre, i parchi eolici sorgono generalmente in zone scarsamente abitate.
    Fattori fortemente positivi sono invece la produzione di energia da immettere direttamente sulla rete locale e la disponibilità di potenza direttamente vicino ai centri di carico locali: si riduce quindi la quantità di energia da trasportare sulle linee di trasmissione.
  • Energia idroelettrica (mini-idro): l’energia idroelettrica davvero “ecologica” non è quella prodotta nelle grandi centrali dalle dighe gigantesche, che spesso alterano l’ecosistema in cui sono inserite. Oggi la preferenza viene infatti accordata ai piccoli impianti mini-idro.
    A parità di energia prodotta, rispetto a una centrale a carbone, un impianto idroelettrico che genera 6 GWh, ogni anno permette di ridurre l’emissione di anidride carbonica di 4.000 tonnellate equivalenti di petrolio (corrispondente al petrolio che sarebbe stato necessario utilizzare per produrre la stesse quantità di energia con il ricorso ai combustibili fossili).
    L’impatto ambientale degli impianti, anche in questo caso, è legato alla trasformazione del territorio e alla derivazione o captazione di risorse idriche da corpi idrici superficiali, e varia in misura notevole a seconda che si tratti di impianti a bacino o meno.
  • Energia geotermica: considerando che nel 2000 la produzione di energia elettrica da fonte geotermica in Italia è stata di circa 4.400 GWh e che per ogni kWh prodotto da una centrale tradizionale vengono emessi 0,55 kg di CO2, si può stimare che le emissioni evitate sono state pari a 2.240.000 tonnellate di CO2.
    L’impatto ambientale dello sfruttamento dell’energia geotermica riguarda principalmente l’aspetto paesaggistico-naturalistico e l’inquinamento acustico (limitato però al periodo delle perforazioni), oltre alle eventuali microsismicità (causata dalla reiniezione di fluido nel sottosuolo) e subsidenza (abbassamento del livello dei terreni superficiali in seguito alla sfruttamento di un campo geotermico).